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Epistassi Nel Bambino

L’Epistassi è la fuoriuscita di sangue dalle narici. In questi casi, si parla di epistassi

anteriore. Quando,invece il sangue prende la strada posteriore, tende a scolare dal

rinofaringe e viene ingoiato o sputato dalla bocca. L’epistassi nei bambini colpisce

più di frequente i maschietti. Il problema tende a risolversi da solo con la pubertà,

ovvero intorno ai 14 anni di età.Nella maggior parte dei casi la fuoriuscita del

sangue è dovuta alla fragilità e dunque alla conseguente rottura dei vasi sanguigni di

un’area del naso. È sufficiente, infatti, che il bimbo riceva un colpo anche leggero sul

naso o lo sfreghi con forza perché inizi a perdere sangue. Talvolta basta un semplice

starnuto o si possono manifestare anche durante la notte, mentre il bambino

dorme. SI possono verificare, se il bambino rimane sotto il sole o se fa sforzi. Si

tratta di un fenomeno comune che non deve preoccupare i genitori anche nel caso

in cui dovesse presentarsi frequentemente e con intensità. In genere con la crescita

l’epistassi nei bambini si riduce, fino poi a scomparire in modo spontaneo. Nei casi

molto frequenti si possono eseguire trattamenti medici o chirurgici.

CAUSE DELL’EPISTASSI INFANTILI

 

Epistassi dovute ad un problema costituzionale.

 

Si tratta di bambini che presentano delle dilatazioni di alcune vene localizzate

immediatamente dietro la base del setto nasale, definite “varici settali”.

Tale reticolo venoso, prende il nome di ZONA DI VALSALVA, dal medico che per

primo ne descrisse l'esistenza.

 

I sanguinamenti dovuti alla presenza delle varici settali sono presenti tutto l'anno,

anche se sono più comuni nel periodo estivo quando il caldo, che causa una

vasodilatazione, rende la rete delle vene ancora più debole.

 

L'episodio di epistassi è sempre improvviso, spesso sanguina sempre lo stesso lato

del naso, il bambino non ha dolore né altri sintomi.

 

 

Epistassi dovute ad un'infiammazione nasale

 

Si tratta di bambini che presentano un'infiammazione della parte anteriore del naso

causata da un infezione batterica che viene definita “vestibolite”.

 

Il bambino ha spesso dolore ed arrossamento all'ingresso delle fosse nasali e

presenta costantemente croste, che rimuove causando nuove ferite e nuove

infezioni.

 

In tali casi le epistassi sono più frequenti nel periodo invernale, quando virus, freddo

ed umidità stressano maggiormente la mucosa nasale.

 

 

LA TERAPIA DELL'EPISTASSI INFANTILE

Il trattamento cambia in maniera considerevole a seconda che lo specialista ORL si

trovi a dover curare un bambino con varici settali  piuttosto che uno con

una vestibolite nasale.

 

Occorre premettere che l'intervento dello specialista ORL è necessario solo in casi di

sanguinamenti ripetuti.

 

Nella maggior parte dei casi si giunge a guarigione con una terapia medica con

farmaci vasoprotettori e  prodotti locali che favoriscano la rigenerazione della

mucosa e la guarigione dell'infezione.

Raramente è necessario ricorrere ad un trattamento chirurgico, consistente nella

“saldatura” delle varici sanguinanti, definito CAUSTICAZIONE.

 

È importante sapere che tale procedura, efficace nelle epistassi dovute e varici e

quindi con mucosa nasale sana, è assolutamente da evitare nei sanguinamenti con

concomitante infezione (vestibolite).

In tali casi infatti l'azione chirurgica non solo non raggiungerebbe lo scopo, ma

creerebbe altri problemi, per via della difficile cicatrizzazione nel terreno

infiammato.

 

Va inoltre ricordato che è sempre opportuno eseguire i trattamenti di

cauterizzazione in maniera delicata, non ripetuta e mai bilateralmente nella stessa

seduta, per evitare la più temuta delle complicazioni : la pericondrite (cioè

l'infiammazione del rivestimento della cartilagine del setto nasale, sottostante alle

varici) che può evolvere i una fastidiosa perforazione del setto nasale.

 

Le tecniche a disposizione sono diverse: esiste la causticazione a freddo con argento

nitrico, la causticazione con tecnica bipolare o con diatermocoagulatore, con laser

a diodi .

 

La scelta del presidio più opportuno, come l'epoca del trattamento, sono legate

all'esperienza dello specialista ORL.

 

In generale, se possibile, è opportuno evitare di eseguire trattamenti del genere in

pieno inverno, quando le temperature rigide ed i virus respiratori irritano la mucosa

nasale rendendo difficoltosa la cicatrizzazione, come pure l'estate, periodo in cui i

bambini sono spesso in piscina.

In tal caso il cloro potrebbe disturbare il processo di cicatrizzazione.

COME COMPORTARSI IN CASO DI SANGUINAMENTO NASALE IN UN BAMBINO

 

  • Non fare sdraiare il bambino!! Si avrebbe la sensazione che le cose vadano

meglio solo perché non si vede più uscire il sangue in quanto il flusso

dell';emorragia viene deviato verso la gola.      

  • Fare piegare la testa del bambino in avanti, incoraggiarlo a respirare dalla

bocca.

  • Fare soffiare il naso ed eliminare i fastidiosi coaguli che si formano

  • Tenere compressa la parte anteriore “morbida” del naso tra le dita per

almeno 3 minuti senza lasciare mai la pressione. Si consente così la

formazione di un tappo piastrinico che blocca il vaso sanguinante.

  • Applicare ghiaccio sulla fronte o sulla nuca. Lo stimolo freddo in tali zone

causa una potente e rapida vasocostrizione con conseguente

riduzione/cessazione del sanguinamento.

 

Normalmente nelle epistassi infantili non è necessaria una consulenza specialistica

ORL né l'ospedalizzazione.

 

Le cose si complicano qualora il bambino avesse assunto nei giorni precedenti

farmaci antinfiammatori (OKI, Nureflex, Nurofen ecc.) .

 

In tal caso il blocco dell'aggregazione piastrinica potrebbe impedire l'arresto

spontaneo del sanguinamento (vedi articolo correlato), rendendo necessario una

consulenza urgente da parte di un Otorinolaringoiatra.

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